Comunicazioni

Prosegue l'attività dei volontari alla mensa "Casa Francesco"....di A. Bufano GM 14/6/2020

Canosa. Mitigata, non conclusa, l'emergenza, non finisce l'impegno e l'attività dei volontari della mensa di solidarietà "Casa Francesco", che continua regolarmente e puntuale. Più di prima.

Ricordiamo che la "mensa della solidarietà" nasce per iniziativa delle comunità parrocchiali di Canosa e porta il nome di Papa Francesco, del quale mette in pratica i suoi continui appelli alla solidarietà e ad essere vicini ai bisogni più elementari della gente. Canosa può contare sulle attività che svolgono le Caritas parrocchiali, le quali, oramai da diversi anni, si occupano dei poveri che abitano all'interno del perimetro parrocchiale, o comunque, a tutti coloro che in città vivono condizioni di bisogno; in aggiunta "Casa Francesco" offre ogni sera, oramai da cinque anni, il pasto caldo a tutti coloro che lo chiedono, senza alcuna distinzione tra immigrati e canosini....Continua a leggere 

 

All'inizio della pandemia, mentre la prudenza consigliava a tutti l'isolamento e il distanziamento, "Casa Francesco" intensificava la sua azione, fino a distribuire un centinaio di pasti al giorno, con una modalità che garantiva la sicurezza, sia dei volontari che degli ospiti.

La mensa della solidarietà ha beneficiato degli aiuti, che nel tempo si sono moltiplicati, di tante persone, che a titolo personale, o come titolari di imprese, l'hanno sostenuta con donazioni di viveri, o con aiuti economici. Molti hanno preferito l'anonimato e l'evangelica discrezione, dando un esempio gratificante di vicinanza e condivisione con quanto si realizza attraverso l'attività di "Casa Francesco". Anche la Diocesi di Andria ultimamente ha offerto un generoso aiuto, attraverso le quote ad essa destinate dall'otto per mille, per contribuire alle necessità di questa oramai insostituibile realtà, che senza clamori continua, con decisione, la sua opera in favore dei poveri. I volontari si augurano che la fase più critica della crisi determinata dalla pandemia sia oramai definitivamente passata, "ma - osservano - probabilmente non sarà mai guarita definitivamente la piaga dell'indigenza di tante persone e famiglie che continuano a bussare alle porte della nostra solidarietà". 

Attualmente sono tornati a settanta i pasti quotidiani. Il desiderio di tanti e che non venga mai meno sia l'entusiasmo e l'impegno che hanno caratterizzato questa realtà fin dal suo nascere, sia la generosità di tutti coloro che hanno permesso di fare del bene.