Comunicazioni

Quel bisogno di religiosità mite.

Gent.mo dott. Augias,

ho apprezzato molto la sua pacata risposta al signor Vanni su "l'ambiguo rapporto del Vaticano con i soldi", pubblicato sabato 3 ottobre. Come sempre, il rischio è quello della generalizzazione, fino a dubitare delle opere di bene che si realizzano con il contributo dell'8 per mille. Ho apprezzato il suo equilibrio nel ribadire che la Chiesa, avendo "ramificazioni globali", non può vivere d'aria, ma ha bisogno di strutture che essendo gestite dagli uomini, possono sbagliare o gestire male. La chiesa, come si sostiene in una nota professione di fede "è Santa e peccatrice", perchè fatta da testimoni credibili e persone che possono sbagliare, assumendosene la responsabilità....(continua a leggere)

 

I Catari pensavano a una chiesa fatta di sole persone "pure", ma sapientemente fu considerata una eresia. La Chiesa continua nel tempo a vivere la sua missione nella piena consapevolezza che il "grano" e la "zizzania" continueranno a convivere nella vita degli uomini fino alla fine della storia.

Sac. Felice Bacco - Canosa di Puglia

Ringrazio don Felice per avermi attribuito pacatezza. Sono convinto che solo di rado è possibile, e bene, accusare qualcuno o qualcosa senza prima aver a lungo riflettuto. Come scriveva don Lisander. "La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'uno e dell'altra". Atteggiamento probabilmente senile, preferibile ai rodei a base di invettive e accuse scagliate con il lanciafiamme. Pacatezza però non vuol dire tenere gli occhi chiusi e se si guarda la situazione della chiesa cattolica non si può non vedere lo stato di profondo degrado nel quale si trova. Si è parlato per anni degli strani giri di denaro della banca vaticana, chiamato ironicamente Istituto per le Opere di Religione; poi della pedofilia, poi dei colpi traversi tra le varie correnti della curia, poi del drammatico sfinimento che ha portato papa Ratzinger alle dimissioni, poi della lotta oramai dichiarata contro Bergoglio, assediato dai suoi nemici, Io però , anche per essermene allora occupato,m vedrei il punto di inizio di questo degrado nel triplice omicidio consumato all'interno delle mura leonine nel maggio 1998 che costò la vita al comandante delle guardie svizzere, a sua moglie e al povero caporale Cèdric Tornay poi diventato agnello sacrificale della vicenda. Era dal XVI secolo che non si commetteva un tale delitto. 

Oggi tutto oramai è sotto gli occhi di tutti, vent'anni fa si tentava di quietare, sopire. L'addetto stampa del Vaticano dette ai giornalisti una versione dei fatti così inverosimile da suonare grottesca. Restavano i morti, il sangue, una vittima accusata di assassinio. Gli attuali scandali avvengono in un clima generale ancora peggiore, con la religiosità ormai diventata, in Occidente, un fattore marginale della vita sociale con seminari e chiese vuote, offerte ridotte al minimo, papa Francesco che tenta di reggere con pochi fedeli il peso del tracollo. Anche se non sono cattolico, sono dispiaciuto per questo stato di fatto. Ho criticato l'arroganza di un certo cattolicesimo aggressivo e invadente ma riconosco che una religiosità mite è un fattore positivo, un forte aiuto a tenere insieme una società, soprattutto in un confuso presente che corre a perdifiato senza sapere bene in quale direzione stia andando.

Corrado Augias -  la Repubblica.it  8/10/2020