Giovanni Battista Montini (1897-1978)-Paolo VI (1963-1978).
Completa l’icona di santità dei Papi contemporanei. È l’uomo della più assidua e penetrante ricerca di dialogo tra Cristo e l’uomo moderno, tra la Chiesa e la società. Eletto Papa dopo Roncalli per continuare e concludere il Concilio e varare le sue riforme, Montini deve confrontarsi con i conservatori che lo attaccano, con la Curia Romana che lo frena, con i progressisti che lo spingono a fare sempre più fretta.
Un Papa sostanzialmente solo in un’epoca turbolenta come quella della contestazione, negli anni Sessanta e Settanta del XX secolo, che investe in pieno la Chiesa e il papato.
Nonostante la drammatica solitudine, guida il Concilio e la Chiesa con mano ferma, con autorità e perseveranza. Non è assolutamente «un uomo mesto» come si pretendeva, e si pretende, di descriverlo. In un appunto Montini scrive: «La santità non va commisurata sulla grandezza eroica, drammatica dei personaggi celebri; è invece un continuo duplice atto di umiltà e di fiducia per disporre l'anima a compiere gli altri atti di fede, di speranza, di amore e quelli dell'azione buona e forte esteriore». I cardini della sua spiritualità sono la fede e l’umiltà, la carità e la speranza.
Professa una fede «piena, libera, certa, forte, gioiosa, operosa, umile» come dice nel suo straordinario «Credo del popolo di Dio». Nei terribili momenti di prova confessa: «Non la nostra mano debole e inesperta è al timone della barca di Pietro, sì bene quella invisibile, ma forte e amorosa, del Signore Gesù». La Chiesa «da amare, da servire, da sopportare, da edificare, con tutto il talento, con tutta la dedizione, con inesauribile pazienza e umiltà. Ecco ciò che resta sempre da fare, cominciando, ricominciando, finché tutto sia consumato».
Alla sua intercessione è stata ricondotta l’inspiegabile guarigione di un bambino ancora non nato che rischiava la morte o gravi malformazioni. Un miracolo che ricorda il grande impegno di Papa Paolo VI a tutela della vita e contro aborto e contraccezione espresso in particolare nell’Enciclica “Humanae Vitae”. Una posizione ferma che suscitò non poche critiche.
Lui fino alla fine ha detto: “Non mi pentirò mai di quello che ho fatto, di quello che ho scritto”, perché l’Enciclica è stata letta anche in modo riduttivo. Voleva essere l’Enciclica sull’amore coniugale, il discorso è quindi molto più vasto, solo che poi ne è stata fatta una lettura un po’ unilaterale da parte di alcuni.
Probabilmente alla cerimonia per il Beato Paolo VI, celebrata da Papa Francesco, sarà presente anche il Papa emerito Benedetto XVI.
Roma, 21 liugno 1963, proclamazione del cardinale Giovan Battista Maria Montini a Papa Paolo VI
Angelo Giuseppe Roncalli (Papa Giovanni XXIII) e Giovanni Battista Montini (Papa Paolo VI, successore di Giovanni XXIII)
Paolo VI con il futuro Giovanni Paolo I (Albino Luciani)
30 dicembre 1963, Paolo VI nomina Karol Jozef Wojtyla arcivesco di Cracovia
Paolo VI nomina prima arcivescovo e poi cardinale il poi Papa Benedetto XVI ( Joseph Aloisius Ratzinger)
Paolo VI riceve in udienza Aldo Moro, presidente del Consiglio dei ministri, il 20 gennaio 1964
Roma, 2 luglio 1963, Paolo VI con John Kennedy
Papa Paolo VI con il presidente Usa Richard Nixon
Viaggio in Terra Santa, 4-6 gennaio 1964, Paolo VI con il Patriarca di Gerusalemme
Papa Paolo VI con Mons. Francesco Minerva di Canosa (Primo arcivescovo Metropolita di Lecce)
Breve biografia:
Il 26 settembre 1897 Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, nasce a Concesio (Brescia) da Giorgio Montini, esponente di primo piano del cattolicesimo sociale e politico italiano di fine Ottocento, e da Giuditta Alghisi. Ordinato sacerdote il 29 maggio 1920, il giorno seguente celebra la prima Messa nel Santuario di Santa Maria delle Grazie in Brescia.
Trasferitosi a Roma, tra il 1920 e il 1922 il futuro Papa Paolo VI frequenta i corsi di Diritto civile e di Diritto canonico presso l'Università Gregoriana e quelli di Lettere e Filosofia presso l'Università statale. Nel maggio 1923 inizia la carriera diplomatica presso la Segreteria di Stato di Sua Santità. È inviato a Varsavia come addetto alla Nunziatura Apostolica. Rientrato in Italia nell'ottobre dello stesso anno, è nominato dapprima (1924) assistente ecclesiastico del Circolo romano della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), quindi nel 1925 assistente ecclesiastico nazionale della stessa Federazione, carica che lascerà nel 1933. Il 13 dicembre 1937 è nominato Sostituto della Segreteria di Stato e il 29 novembre 1952 Pro-Segretario di Stato per gli Affari Straordinari.
Il 1° novembre 1954 Pio XII lo elegge arcivescovo di Milano. Il 15 dicembre 1958 Giovanni Battista Montini è creato cardinale da Giovanni XXIII. Il 21 giugno 1963 viene eletto Pontefice e il 29 settembre apre il secondo periodo del Concilio Ecumenico Vaticano II, che, alla fine del quarto periodo, concluderà solennemente l'8 dicembre 1965.
Il 1° gennaio 1968 celebra la prima Giornata mondiale della Pace. Il 24 dicembre 1974 apre la Porta Santa nella Basilica di San Pietro, inaugurando l'Anno Santo del 1975. Il 16 aprile 1978 scrive alle Brigate Rosse implorando la liberazione di Aldo Moro e il 13 maggio nella basilica di San Giovanni in Laterano assiste alla messa in suffragio dello statista assassinato e pronuncia una solenne preghiera. Il 6 agosto 1978, alle ore 21.40, muore nella residenza estiva dei papi a Castel Gandolfo.