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Canosa si riscopre comunità più attenta all'essenziale...........Don Felice Bacco

Sono molteplici le riflessioni e le possibili scelte pastorali che scaturiscono dalla lettura dell'Esortazione Apostolica "Evangeli Gaudium" di papa Francesco: veramente la "messe è molta", cioè vasto il campo della missione, come è ampio "il largo" in cui "gettare le reti" del nostro impegno. Le "periferie" dove vive l'umanità non sono solo città, quartieri, piazze, case... ma anche situazioni ed eventi, rapporti ed esperienze, alle quali mai nessuno è preparato, e nelle quali quotidianamente le brucianti sofferenze provocate e segnate dalle miserie, dalle povertà, dall'emarginazione, dalla solitudine, offuscano ed allontanano la luce della speranza.

Canosa ha vissuto negli ultimi mesi diversi tragici eventi dolorosi che hanno messo a dura prova la solidità della fede della comunità; in modo particolare un incidente che ha coinvolto 4 diciottenni nei quali 2 sono morti, Michele e Giuseppe. Grande è stato il dolore e il coinvolgimento dei giovani, loro amici, che si sono stretti intorno alle famiglie colpite dal tragico lutto: questa è la "periferia" verso la quale ultimamente la nostra comunità spontaneamente si è incamminata.

Siamo stati lì tutti insieme, accanto a questi giovani, vicini alle loro famiglie, cercando di far sentire fortemente il calore dell'amicizia, il conforto della presenza e della preghiera, che sono il miglior sostegno per sopportare ferite così dolorose. Significa anche questo l'invito di papa Francesco ad andare nelle periferie: in questo caso la "periferia" del dolore. In questi 3 mesi dall'incidente, ogni incontro, celebrazione, iniziativa proposta per ricordare e tenere viva la memoria di quello che è accaduto, hanno visto la partecipazione di tante persone, la città ha avvertito di essere comunità scoprendosi più solidale, sentendosi migliore nella condivisione del dolore. Pare essersi accorciata di colpo anche la distanza è allentata l'incomunicabilità tra genitori e figli: forse questa dolorosa vicenda ci ha resi tutti meno superficiali, ci ha riportati giovani e adulti, all'essenziale, al senso autentico della vita e dei sentimenti. Evidentemente la scelta di "uscire" e la condivisione della "periferia del dolore", ha prodotto ancora una volta i suoi frutti.

Sarebbe bello se non dimenticassimo mai che le messi ancora da raccogliere sono tante, che in molti continuassimo a gettare generosamente le reti della solidarietà in ogni ambito e luogo, animati dalla stessa fiducia riposta da Pietro in Gesù: "Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte senza prendere nulla; però, se lo dici Tu getterò le reti".

 

Articolo pubblicato sull'AVVENIRE di domenica 7 novembre 2014 in occasione della "giornata del quotidiano della diocesi di Andria".