Comunicazioni

Fonseca cittadino onorario... «Valorizza la nostra storia»

 

Comune di Canosa di Puglia

Ufficio Stampa...Comunicato Stampa del 3 giugno 2015  

Conferita la cittadinanza onoraria della Città di Canosa di Puglia a Cosimo Damiano Fonseca, accademico dei Lincei

 Conferita la cittadinanza onoraria della Città di Canosa di Puglia a Cosimo Damiano Fonseca, accademico dei Lincei e professore emerito di “Storia medievale” dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro". La cerimonia si è svolta il 3 giugno nella basilica cattedrale San Sabino di Canosa. Tra gli altri, sono intervenuti il sindaco Ernesto La Salvia e l’assessore alla Cultura, Sabino Facciolongo, monsignor Felice Bacco, parroco della Cattedrale. 

Con delibera di Giunta comunale (n. 111 del 30 maggio 2015), l’Amministrazione comunale di Canosa ha così inteso rappresentare la propria gratitudine nei confronti dell’illustre accademico dei Lincei. “Il professor Fonseca – ha detto il sindaco Ernesto La Salvia - nell’ambito della sua intensa attività di ricercatore, si è occupato a lungo della storia della nostra città, soprattutto in relazione alla sua storia medievale e alla gloriosa vicenda della Chiesa canosina. Le sue ricerche, condotte sempre ad altissimo livello di approfondimento, hanno contribuito ulteriormente alla conoscenza del nostro passato soprattutto negli ambienti accademici più noti”. Una delle ultime fatiche del professor Fonseca è stata la cura della pubblicazione degli Atti del convegno di studi su Boemondo d’Altavilla, da lui presieduto nel maggio 2011.  

 Ed è stato proprio in occasione della presentazione del bel volume degli Atti nella Cattedrale di San Sabino, il 3 giugno scorso, che il primo cittadino ha letto pubblicamente la delibera di conferimento, graditissima dal professore, che si è detto orgoglioso di essere diventato cittadino canosino, ricordando di frequentare la città di Canosa e la sua storia da ormai trent’anni, sempre più “affascinato dal ruolo svolto in passato da Canosa come ponte fra Oriente ed Occidente, grazie soprattutto alle figure di San Sabino e di Boemondo d’Altavilla”, come egli stesso ha dichiarato.  

Altro elemento singolare ricordato dall’illustre docente nel ringraziare la Giunta comunale per il conferimento, è il fatto che questa cittadinanza onoraria si aggiunga prestigiosamente ad analoghi riconoscimenti, attribuitigli da altre città del Sud Italia “contribuendo così a disegnare un percorso geografico di grande interesse perché unisce all’insegna della grande storia medievale del Meridione d’Italia, località anche distanti geograficamente fra loro. Una lezione particolarmente efficace perché, in un’epoca di grandi divisioni e contrapposizioni, testimonia il ruolo determinante della cultura quale elemento di unità nel nome di valori più grandi e meno contingenti”.

 

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 5 giugno 2015 di A. Bufano..... riprendiamo e pubblichiamo

CANOSA. La rilevanza internazionale e l’alto livello storico-culturale del convegno di studi di quattro anni fa, rappresentati fisicamente dalla partecipazione di relatori provenienti da diversi Paesi europei e da una platea attenta e qualificata di esperti e studiosi italiani e stranieri, hanno avuto un seguito, di uguale portata, nella presentazione del volume sugli Atti di quella indimenticabile kermesse culturale. E’ stata la bellissima Cattedrale di San Sabino, stracolma di gente, la location scelta per ospitare la presentazione dei risultati di quel convegno internazionale di studio nella ricorrenza del nono centenario della morte di Boemondo I D’Altavilla (1111-2011 ). Intitolato: “Boemondo I di Altavilla, un Normanno tra Occidente e Oriente”, l’evento è stato promosso dal “Comitato Boemondo 2011”, nato su progetto della sezione locale della Società di Storia Patria, presieduta da Pasquale Ieva. Il meeting internazionale di quattro anni fa, ideato dallo stesso Comitato, si svolse sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e fu patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’Università degli Studi di Bari e di Foggia, dalla Società di Storia Patria per la Puglia, dalla Regione Puglia, dalla Provincia Bat, dal Comune di Canosa, dalla Basilica Cattedrale di San Sabino, dalla Fondazione archeologica canosina, dal Comune francese di Hauteville-le-Guichard, dal Consolato generale Repubblica Federale di Germania, dal Comune lucano di Venosa e si avvalse della collaborazione delle locali associazioni “F i d ap a ” e “D ro m o s. i t ” e dell’”Au f i d u s ” di Barletta.

Dello straordinario personaggio di Boemondo I di Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo e di Alberada di Buonalbergo, fattosi crociato e divenuto Principe di Antiochia, Canosa conserva il suo Mausoleo, all’interno del quale, durante l’incontro, sono stati ricollocati (custoditi in un sarcofago insieme ad una pergamena per ricordare lo storico evento) i resti mortali dell’av ve n t u ro s o principe normanno, studiati ed analizzati dopo il ritrovamento e conservati per anni nella Cattedrale di San Sabino.

Alla iniziale celebrazione della Santa Messa, è seguita l’esecu - zione musicale: “Boemondo alla prima crociata”, marcia trionfale di Giacomo Tartaglia (1882); partitura per banda ricostruita e revisionata dal maestro Salvatore Sica, eseguita dall’orchestra di fiati “G. Ve rd i ”, diretta dal maestro Giuseppe Lentini.

L’apertura dei lavori è stata curata da Pasquale Ieva, presidente del “Comitato Boemondo 2011”, da mons. Felice Bacco, parroco della Basilica Cattedrale di San Sabino. E’ intervenuto Pasquale Cordasco, direttore del Centro Studi normanno-svevi presso l’Università degli Studi di Bari. Relatore è stato Francesco Sportelli dell’Università degli Studi della Basilicata.

Ha chiuso i lavori Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, al quale il sindaco Ernesto La Salvia ha conferito la cittadinanza onoraria della Città di Canosa di Puglia, riconoscendogli il merito di “essersi occupato a lungo, nell’ambito della sua

intensa attività di ricercatore, della storia della nostra città, soprattutto in relazione alla sua storia

medievale e alla gloriosa vicenda della Chiesa canosina”.

La manifestazione è stata un’occasione straordinaria per riscoprire la figura di Boemondo I Di Altavilla, entrata nella storia a pieno titolo per le sue gesta eroiche e che ha voluto legare la sua vita e

la sua morte alla città di Canosa. Il Mausoleo edificato in città per conservare le sue spoglie mortali rappresenta lo storico legame che unisce e continuerà a legare in maniera indissolubile il principe normanno all’antica città dauna.  

“La identità di un popolo è memoria: non può una città conservare la sua identità – ha ribadito il prof. Cosimo Damiano Fo n s e c a – se non mantiene vivo il ricordo delle sue radici e della sua storia”. Eventi come quello celebrato ieri l’altro, permettono alla comunità cittadina di riappropriarsi del suo passato, della importanza della sua storia, e quindi maturare la consapevolezza di essere custode di monumenti, che potrebbero determinare uno sviluppo anche economico del territorio. “Durante la manifestazione –ha sottolineato mons. Felice Bacco- si è percepito nei volti dei numerosi presenti la soddisfazione di essere eredi di un grande passato e di una storia che non può essere solo scritta sui libri, ma che deve essere viva nella memoria, affinchè possa ispirare le scelte e la vita della comunità: una comunità che, consapevole delle sue potenzialità, guarda con serenità e responsabilità il suo futuro”.

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