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La Sacra Spina a Canosa.. Storia e sintesi della peregrinatio

 

Calendario peregrinatio Sacra Spina a Canosa


- Sabato 17 Ottobre ore 20,00 : arrivo della reliquia presso la chiesa dell'Immacolata da dove, dopo un momento di preghiera, partirà una fiaccolata con la Sacra Spina in processione sino alla Cattedrale San Sabino ove si terrà la liturgia della parola;
 

PEREGRINATIO SACRA SPINA

 “Video Sintesi dell'Accoglienza della reliquia” 

  

  

 

 “Video/Intervista a Conclusione della Peregrinatio della reliquia” 

  

 

 

- Domenica 18 Ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa di San Francesco e Biagio;

- Lunedì 19 Ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa di San Giovanni Battista (nella seconda parte della giornata sarà visitata dagli alunni della scuola M.Carella);

- martedì 20 Ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la cattedrale di San Sabino (dalle 9,00 alle 11,00 sarà visitata dagli alunni della scuola G.Bovio e  dalle 11,00 alle 13,00 dagli alunni dell'istituto Garrone);

- mercoledì 21 ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa del Rosario (dalle 9,00 alle 11,00 sarà visitata dagli alunni della scuola san Giovanni Bosco e  dalle 11,00 alle 13,00 dagli alunni dell'istituto tecnico commerciale Einaudi);

- giovedì 22 ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa di Santa Teresa del B.G. (durante il corso della mattinata sarà visitata dagli alunni dell'istituto agrario e dagli alunni del liceo scientifico E. Fermi);

- venerdì 23 ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, ancora presso la chiesa di Santa Teresa del B.G. (durante il corso della mattinata sarà visitata dagli alunni della scuola Foscolo e dagli alunni della scuola G. Mazzini);

- sabato 24 ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa di M.SS. del Carmine (durante il corso della mattinata sarà visitata dagli alunni dell'istituto dell'istituto tecnico commerciale Einaudi);

- domenica 25 ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa dell'Assunta ove rimarrà sino alle ore 11,00 del giorno 26 ottobre (dalle 9,00 alle 11,00 sarà visitata dagli alunni della scuola Giovanni XXIII);

- lunedì 26 ottobre: dalle ore 11,00 sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa di Gesù Giuseppe e Maria (dalle 11,00 alle 13,00 dagli alunni della scuola S. Lucia);

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martedì 27 ottobre: sarà esposta alla venerazione dei fedeli, presso la chiesa di Gesù Liberatore (durante il corso della mattinata sarà visitata dagli alunni delle scuole Marconi e Giovanni Paolo II), nella serata ci sarà la conclusione della peregrinatio con una Via Crucis cittadina che percorrerà alcune strade della stessa parrocchia. 

 

Articolo collegato 

 

Cenni Storici sulla Sacra Spina di Andria

(tratto dall'articolo di Nicoletta De Matthaeis del 5 ottobre 2013, pubblicato sul blog dell'autrice "Reliquiosamente")

Le spine della corona di Cristo esistenti nel mondo sono molte. Troppe. Da un primo censimento fatto da Fleury1 nel secolo XIX, che ne enumerva circa 200, siamo arrivati a ben 2.283, delle quali 995 in Italia, secondo un recentissimo censimento di A. Menna2. D’accordo che pare accertato che la corona di spine non era una corona, ma piuttosto una specie di casco formato dai rametti di spine fissati in un fascio/anello di giunchi. E considerando questo, le spine evidentemente sarebbero state più numerose di quelle necessarie per interecciare una semplice corona, ma certamente non tante da arrivare a 200 (considerando che molte si saranno anche perse) e meno ancora più di 2.000. Le spine della corona, alla luce degli studi fatti, dovrebbero appartenere ad un rovo denominato Zizyphus vulgaris lam, conosciuto anche con il nome diZizyphus spina-Christi. Può crescere fino a 7 metri di altezza ed è molto diffuso nell’area attorno a Gerusalemme, ma anche in altre zone mediterranee, come per esempio la Sicilia o la Puglia. Le sue spine sono di varie grandezze, potendo arrivare ad una lunghezza massima di 5-7 cm. E’ estremamente difficile determinare l’autenticità di tutte le spine della corona che esistono oggigiorno, anche quando appartengono a questa specie vegetale. Ma non è questo l’oggetto di questo articolo. Parleremo invece della Sacra Spina di Andria, perché come nessuna, ha delle caratteristiche molto particolari.  

Questa spina arriva ad Andria nel 1308, dono della principessa Beatrice d’Angiò nell’anno del suo matrimonio. Era figlia di Carlo II d’Angiò e sposa prima di Azzo VIII d’Este e poi, rimasta vedova, di Bertrando del Balzo, duca di Andria.

La spina apparteneva alla casa reale di Francia e presumibilmente faceva parte dell’intera corona di spine che il re Luigi IX di Francia (successivamente San Luigi dei Francesi)corona notre dameacquistò dall’imperatore latino di Costantinopoli Baldovino II insieme ad altre preziose reliquie. Nel 1239 lareliquia arrivò a Parigi e per custodirla fu costruita la Sainte Chapelle, un capolavoro dell’architettura gotica, anche se oggi è custodita nel tesoro di Notre Dame. In realtà si tratta solo dell’anello di giunchi, senza spine. Infatti, le poche spine che arrivarono a Parigi (perché precedentemente i sovrani bizantini già ne avevano regalate diverse) Luigi IX le donò alle chiese piú importanti della Francia o alle città piu importanti dove risiedevano i discendenti della casa reale francese.

L’importanza di questa spina risiede in un suo strano comportamento osservato per prima volta nel 1633. Il prodigio della Sacra Spina di Andria si verifica ogni volta che il giorno dell’Annunciazione, ossia il 25 marzo, coincide con il Venerdí Santo.  La spina è grande circa quattro dita, di colore ‘cenerognolo’3 e in essa sono presenti diciassette macchie di color violaceo il cui colore si riavviva, diventando di ‘fresco sangue’. Questo è il miracolo. Da notare che la data 25 marzo, quando è Venerdí Santo, racchiude in sé tutta la vita di Cristo: la nascita e la morte, il giorno del suo concepimento e quello della sua morte sulla croce. 

spina 2Il fenomeno di nuovo si verificò nel 1644, quando la mattina alle 9 ‘apparvero molte diverse gocce e macchie di sangue’ che scomparvero la mattina dopo. Poi nel 1701, quando insieme al miracolo, con ‘urli e strida’ una donna ossessa ‘furibonda’ cadde a terra e ‘l’ossessione cessò’3. Il miracolo si riprodusse puntualmente nel 1712, 1722, 1785 e 1796. 

Nel 1799 la città fu saccheggiata dai francesi il 23 marzo, sabato santo, ed il reliquiario fu venduto, ma la spina fu recuperata da un ricco proprietario e, dopo diverse peripezie, nel 1837 fu finalmente riportata ad Andria il 31 ottobre. Ed il giorno dopo, il 1º novembre, in modo completamente straordinario, si rinnovò il miracolo. 

Nel 1842, il miracolo non avvenne nel modo solito, perché la spina aveva prodotto delle piccole escrescenze bianche ed argentee, come una fioritura, della grandezza di una capocchia di spillo. Nel XIX secolo i miracoli furono altri due: nel 1853 e nel 1864. 

Nel XX secolo il primo prodigio avvenne nel 1910, ma il giorno dopo, ossia il sabato santo 26 marzo, provocando un’ondata di protesta degli scettici che affermavano che il miracolo era stato preparato la notte, visto che il giorno prima non era accaduto niente. I seguenti prodigi avvennero puntualmente nel 1921 e nel 1932.

spina 3L’ultimo miracolo della Sacra Spina è avvenuto nel 2005. Una commissione di medici ed altri osservatori annotavano le variazioni di colore che fino alle 20.00 h. non furono molti importanti. Poi le annotazioni furono “Ore 20.00: sulla punta della Spina un piccolo rigonfiamento di colore rosso rubino. Ore 20.05: scomparsa del colore rosso. Ore 20.20: sulla punta della Spina comparsa di un piccolo bozzo come gemma di colore rosso. Ore 20.40: sulla punta della Spina il rigonfiamento (bozzo) sempre più grosso. Colore sempre rosso vivo rubino. Alle 21.05: ricompare la  gemma e sul corpo della Spina verso la punta presenza di piccole granulazioni biancastra-lanuginosa. Ore 21.15: persiste la granulazionespina 1biancastra lanuginosa e scomparsa della gemma alla punta”. Poi viene dato l’annuncio ufficiale del miracolo avvenuto alla folla che gremiva non solo la cattedrale, ma anche la piazza del Duomo e la piazza Vittorio Emanuele dove si poteva seguire l’avvenimento attraverso degli schermi giganti.Fino ad ora la scienza non ha offerto spiegazioni sientifiche a questo fenomeno, o per lo meno non ne sono a conoscenza. Staremo ad aspettare.Dal 2005, dovuto anche alla gran diffusione mediatica dell’evento, la Sacra Spina diventa famosa ed è meta dipellegrinaggi, soprattutto in quaresima. Viene esposta alla venerazione l’ultimo venerdì di ogni mese. 

Adesso attendiamo i successivi appuntamenti: il più vicino nel 2016; e poi dovranno passare alcune generazioni fino al, niente di meno, 2157. Il 25 marzo, ovviamente.

 

reliquiario spina 2

 

fonti: Ch. Rohault de Fleury. Mémoire sur les Instruments de la passion de N.S.J.-C. Paris 1870. 2) A. Menna. La corona di spine e le sue reliquie. San Casciano 2012. 3) E. Merra, Monografie andriesi vol. I, Bologna 1906.

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