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Canosa «riscopre» le sue catacombe. Conclusa la prima fase degli scavi...È questa un’ulteriore testimonianza della origine antichissime della diocesi primaziale di Canosa.

I lavori prevedevano una ricognizione della situazione generale dell’area cimiteriale e lo studio di alcune sepolture, traccia delle antiche radici di fede L’impegno della Pontificia Commissione di arte sacra:appena possibile saranno rese accessibili al pubblico.


Si è conclusa la prima fase di scavo delle catacombe cristiane di Canosa. I lavori prevedevano una ricognizione della  situazione generale dell’area cimiteriale e lo studio di alcune sepolture con arcosolium, su uno dei quali furono  rinvenuti in passato un monogramma cristologico e alcune decorazioni ornamentali.

La zona interessata all’indagine archeologica e al consolidamento dello scavo in questa prima fase è veramente una piccolissima parte della vasta area sepolcrale, scoperta già verso la fine dell’Ottocento e finalmente entrata nelle «disponibilità» della Santa Sede, a fine agosto di quest’anno, dopo l’accordo stipulato con il Comune di Canosa.

Nelle indagini operate negli anni Sessanta, i cui risultati furono pubblicati da Antonio Quacquarelli (Note sulle origini cristiane di Canosa di Puglia. S. Leucio e la catacomba inedita di S. Sofia, in Puglia paleocristiana, Bari 1970, pp. 303-332) emerse che si trattava di un complesso catacombale molto vasto e con almeno due piani sovrapposti di gallerie, per lo più rimaste ancora inesplorate.

Dopo i lavori realizzati negli anni Settanta, furono anche descritti alcuni ipogei: «Uno di questi – scriveva l’archeologa Anna Campese Simone – si compone di due ambulacri con una importante decorazione, con la figura del Buon Pastore tra pavoni e cespi di rose, un monogramma cristologico, iscrizioni dipinte in rosso e motivi vegetali» (Un nuovo sepolcreto

paleocristiano nell’area di Lamapopoli a Canosa).

Queste ultime indagini di scavo, le prime di questa nuova fase, sono state realizzate con la direzione scientifica di Paola De Santis, ricercatrice del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Bari, membro della Pontificia Commissione di arte sacra, e da Fabrizio Bisconti, sovrintendente archeologico delle Catacombe cristiane.

La Commissione Pontificia ha assicurato che lo scavo archeologico procederà nei prossimi anni e che le catacombe cristiane di Canosa, uniche in tutta la Puglia, la Basilicata e la Calabria, saranno, non appena possibile, visitabili. È questa un’ulteriore testimonianza della origine antichissime della diocesi primaziale di Canosa.

Felice Bacco

 articolo pubblicato domenica 4 dicembre  2016 sul giornale cattolico  

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