Comunicazioni

Mons. Bacco sul rapporto tra spirito e bellezza

«Quando la fede e l’arte si incontrano nasce una vera sintonia»

di FELICE BACCO *

Desidero preliminarmente ringraziare gli ospiti che sono intervenuti, martedì 3 giugno, al nostro Convegno sul tema: “La bellezza rende visibile l’invisibile". Innanzitutto il prof. Vittorio Sgarbi per aver accettato ancora una volta il nostro invito: la sua presenza e la sua competenza hanno reso ‘popolare ’ e  Interessante il nostro Convegno. Popolare perché la sua reputazione professionale, diffusa e apprezzata  anche attraverso i canali televisivi, ha richiamato in cattedrale un folto pubblico, che è stato coinvolto in un discorso ad ampio respiro, centrato sulla bellezza, che non può rimanere appannaggio di una élite di addetti ai lavori, ma deve diventare, il più possibile, consapevolezza comune. Educare alla bellezza significa educare alla vita, migliorarne ogni aspetto per se stessi e per gli altri che vivono la nostra città.

Sicuramente sono importanti i convegni tra esperti, favoriscono il progresso della ricerca, ma abbiamo bisogno anche di sensibilizzare il maggior numero di persone, se vogliamo che la stessa comunità progredisca. Dobbiamo dire che, evidentemente, per la popolarità dell’ospite, per la sua capacità argomentativa, l’originalità e la  freschezza del ritmo discorsivo, molti hanno partecipato all’incontro, commentando positivamente il suo intervento, durato quasi un’ora.

Ha parlato dell’autenticità del crocifisso d’avorio custodito nel Museo dei Vescovi e di alcune sue peculiarità, della bellezza del Mausoleo di Boemondo (XII sec.), rimarcardo la giusta scelta di ricollocare le porte di bronzo nella loro sede originaria; si è soffermato sulla molteplicità dei siti archeologici canosini e la ricchezza del vasto patrimonio culturale. Ha commentato positivamente il virtual tour realizzato dallo studio dell’architetto Matarrese sulla ipotesi di liberare la parte antica della cattedrale dagli intonaci e stucchi che la rivestono. “La chiesa, ha detto, è una realtà viva, pietre vive, che permettono nel tempo di sentire la continuità con una comunità che vive nella storia”.

Un doveroso grazie all’architetto Matarrese e all’équipe che lavora nel suo studio: splendida la riproduzione virtuale della cattedrale antica,  liberata dagli intonaci.

Erano presenti alla manifestazione anche il Sindaco, dott. Ernesto La Salvia ed il  Presidente della Provincia, dott. Francesco Ventola. I lavori sono stati moderati dal giornalista della  Gazzetta del Mezzogiorno, dott. Antonio Bufano. All’inizio dell’incontro, mi sono permesso di sottolineare  due elementi, come introduzione al tema, che intendo ribadire. I capolavori artistici nati in Europa nei secoli passati, dalla pittura alla scultura, all’architettura … sono difficilmente comprensibili se non si tiene conto dell’anima religiosa che li ha ispirati (parlo di anima religiosa, di spiritualità). Un artista, che ha estimoniato sempre l’incontro tra estetica (l’arte) e fede, Marc Chagall (pittore surrealista del Novecento), ha scritto, a proposito della pittura, che “i pittori per secoli hanno intinto il loro pennello in quell’alfabeto  colorato che è la Bibbia”.

Quando la fede, in modo particolare quella celebrata ed affermata nella liturgia,  incontra l’arte, si crea una sintonia profonda: si pensi al nostro crocifisso d’avorio (XII sec.), al flabellum (XII sec.), al meraviglioso pulpito di Acceptus (XI sec.), alla nostra straordinaria basilica (VI sec.); entrambe, fede ed arte, possono e vogliono parlare di Dio, rendendo visibile l’invisibile. Nella bellezza, in ogni forma e  manifestazione di bellezza, ebbe a scrivere S. Agostino, “l’invisibile si rende visibile”. L’arte ci ricorda che la “via pulchritudinis ”, come la definì san Tommaso D’Aquino, la “via della bellezza”, è un percorso privilegiato ed affascinante che ci avvicina al Mistero di Dio.

Che cos’è la bellezza, quella che scrittori, poeti, musicisti, pittori, scultori, architetti contemplano e traducono nel loro linguaggio, se non il riflesso dello splendore del Verbo eterno fatto carne? Afferma ancora sant’Agostino: “…interroga la bellezza della terra, interroga la bellezza del mare, interroga la bellezza dell’aria diffusa e soffusa. Interroga la bellezza del cielo, interroga l’ordine delle stelle, interroga il sole, che con il suo splendore rischiara il giorno; interroga la luna, che con il suo chiarore modera le tenebre della notte …. Interrogali! Tutti ti risponderanno: guardaci: siamo belli, ma questa bellezza mutevole chi l’ha creata, se non la Bellezza Immutabile? (Sermone 261).

Ma c’è anche una bellezza etica che si manifesta nelle azioni, nei gesti delle persone: penso alla tenerezza che suscita un bambino tra le braccia di sua madre o alla carezza data ad una persona anziana, ad un qualsiasi semplice gesto d’amore. Ecco perché Papa Francesco, nel messaggio che un mese fa ha rivolto al mondo della scuola nell’incontro avuto in piazza san Pietro, ha esortato la comunità scolastica, che è la prima  società che integra la famiglia nella formazione dei giovani, ad educare alla bellezza, alla verità, al bene, come ad una funzione univoca.

La cattedrale, che spero, per quanto sarà possibile, di vedere riportata pian piano alla sua originaria bellezza, il Museo dei Vescovi con il suo ricco patrimonio artistico e culturale, raccontano il passato di questa antica città e diocesi di Canosa. La cura e la valorizzazione del suo meraviglioso tesoro di storia ed arte, affidate a tutti i cittadini, rappresentano un’altra straordinaria  possibilità per evangelizzare, perché educare alla bellezza è educare al mistero di Dio.

E’ nella bellezza che incontriamo l’Eterno.

* parroco della cattedrale di San Sabino - Canosa

Cliccare qui per visionare l'articolo pubblicato il 14 Giugno 2014 dalla Gazzetta del Mezzogiorno

 

Il video che ha reso visibile virtualmente la chiesa paleocristiana e visionabile nella sezione del sito "IN EVIDENZA" /"La Basilica-Storia". Premere qui per accedere direttamente 

 Alcune foto relative alla visita/conversazione del Prof. Sgarbi a Canosa

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