Tra esposizioni e convegni il «Museo dei vescovi» racconta la storia di Canosa

CANOSA. Giunto ormai a quasi tre anni dalla sua costituzione (16 novembre 2013), il Museo dei Vescovi di Canosa è una realtà culturale comprovata del territorio e della Regione Puglia. Quel che più stupisce di questa istituzione è certamente il suo modo innovativo di presentarsi ad un pubblico sempre più vasto ed esigente, che viaggia per cultura e lo fa indipendentemente dal classico ritorno estivo alle origini.

Moltissime persone, provenienti da svariate regioni d’Italia e dall’estero, si sono riversate nelle dodici sale dinamiche di questo Museo curioso, che continua a conservare il fascino di un’antica residenza del XIX secolo e quindi dal sapore squisitamente antiquario.

Nato per volontà di un illuminato ed anziano monsignore, Francesco Minerva, ha visto nel team composto dal direttore, mons. Felice Bacco, dai curatori, Sandro Sardella, Valentina Pelagio e Michela Cianti, un accrescimento straordinario di esposizioni, eventi culturali di prestigio e iniziative di spessore sia sociale che culturale.

“Lo scopo del nostro Museo, che è uno dei tre poli in cui è tripartito lo straordinario museo diocesano di Andria, è quello di dar voce alla cultura locale. Mostre, convegni, esposizioni, non sono altro che un metodo per raccontare la millenaria storia della nostra città di Canosa, bellissima per il suo passato e meritevole di maggiori attenzione da parte dei media e delle testate specializzate di settore”, riferisce il direttore mons. Felice Bacco.

Questa struttura museale privata ha accolto accoratamente le voci di collezionisti privati, artisti sconosciuti e l’immen - so patrimonio della Cattedrale di San Sabino, per farne una collezione alquanto dinamica, quasi priva di magazzini superaffollati, perché tutto viene ciclicamente reso al pubblico, attraverso mostre tematiche della durata almeno trimestrale.

E’ stato così che collezionisti privati ed altre istituzioni museali e bancarie hanno concesso le loro collezioni sia per mostre che per gestioni temporanee al Museo. “L’immediatezza delle esposizioni è il punto forte della istituzione che ci onoriamo di rappresentare e curare. La direzione illuminata e veloce, la sburocratizzazione di certi passaggi e la disponibilità del nostro personale specializzato, ci permettono di restituire al nostro pubblico una freschezza espositiva che vede all’attivo, in meno di tre anni, almeno una trentina di mostre e di eventi di spessore.

Senza dimenticare di ringraziare l’”Art Bonus” che abbiamo attivato e che vede la partecipazione di privati e di illuminati imprenditori del territorio, tra cui la Farmalabor e lo “Smeraldo ricevimenti”, veri mecenati della cultura locale” dice Sandro Sardella,

uno dei responsabili curatori del Museo e delle collezioni archeologico/numismatiche.

“Mostre su Tiziano, Raffaello, De Nittis, l’Alto Medioevo e patrocini con Regione, Alta Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comune di Canosa e Diocesi, sono il frutto di un raggiungimento temporaneo che dev’essere continuamente rinnovato, con mezzi sempre più tecnologici e all’avanguardia, senza mai tralasciare la nostra missione di base: valorizzare il territorio e renderlo fruibile”, dice Valentina Pelagio, curatrice ed antichista del Museo.

La valorizzazione passa anche attraverso la scoperta di talenti canosini sconosciuti.

Emerge in queste settimane, con grande successo, la mostra su Luigi Buonvino. Pittore tardo macchiaiolo, classe 1899, eroe della prima guerra mondiale, grande decoratore e pittore del territorio. Molte centinaia le presenze per questo autore, comprese le scuole, che un collezionista privato ha voluto caparbiamente rendere ai cittadini. In tal senso, si inserisce il doppio evento di domani, domenica 25 settembre, in occasione delle Giornate del Patrimonio, indette dal Ministero per i Beni Culturali: una nuova ed interessante mostra archeologica, dal titolo “Emporio, commerci ed approvvigionamenti nella Canosa antica”, che vede l’esposizione di alcuni preziosi reperti della collezione archeologico-antiquaria della Cattedrale di San Sabino e la visita istituzionale del prof. Giorgio Grasso, curatore della Biennale di Venezia, giunto per analizzare le potenzialità del pittore canosino Luigi Buonvino.

La mostra archeologica vede degli straordinari inediti e pezzi ristudiati in funzione di nuove teorie, affrontate dal “Centro ricerche e studi” del Museo dei Vescovi, che a breve produrrà una importante ed innovativa pubblicazione sull’argomento. L’evento prevede la presenza del prof. Grasso dalle 11.30 di domani (domenica 25 settembre), con apertura delle nuove esposizioni

dalle 19 alle 21.30, al simbolico costo di un euro, in linea con le direttive ministeriali.

“Questa istituzione ci permette di esplorare tematiche che non sono solamente territoriali, ma anche nazionali, attraverso mostre e studi in corso, che avranno sempre più risonanza e spunti d’interesse” dice Michela Cianti, curatrice ed event planner del Museo dei Vescovi. Insomma, un Museo che si rinnova, che presto presenterà un ambizioso progetto di inventariazione elettronica di alcuni suoi beni, di un sito completamente rinnovato e di una app, scaricabile, con i contenuti della struttura. Per rimanere costantemente informati, visitare la pagina facebook Museo dei Vescovi mons. Francesco Minerva o contattare il call center 377/2999862.

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Nome File Articolo Gazzetta del 24-9-2016.pdf Dimensione File 321 Kilobytes Tipo File pdf (application/pdf) Caricato il Sunday, 25 September 2016 Autore Domenico Zagaria