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La Misericordia è il nostro futuro e ci salverà davvero.

Non la sola difesa dei propri diritti, né la logica dell'occhio per occhio, dente per dente! Non la dimostrazione puntigliosa delle proprie ragioni, né la rivendicazione del dovuto. Nel rapporto di coppia, come in un rapporto di amicizia; nella vita comunitaria come in ogni relazione, non c’è futuro se non si è aperti al dono della misericordia, a meno che una persona decida di vivere isolato, o un gruppo sociale sogni di essere inserito in un contesto senza alcuna interdipendenza, dove tutto funzioni alla perfezione, ma dove ogni individuo viva solo, chiuso in se stesso, sufficiente a se stesso (vedi quello che si è verificato in Svezia).

Per questa ragione credo di non esagerare nell’affermare che è la misericordia a rendere possibile e bella la vita! Non si può costruire un rapporto di amicizia o una relazione che duri, se non si è aperti alla misericordia. Essa nasce dalla gratuità, dalla logica del dono: un dono è tale se non si chiede o si pretende nulla in cambio, altrimenti è un baratto, uno scambio in cui ognuno pesa e confronta il valore di ciò che dà con ciò che vuole ricevere. La misericordia non è buonismo, tanto meno una forma di resa o debolezza davanti a chi potrebbe averti fatto del male.

“Misericordia”, etimologicamente, significa “cuore pietoso, umile”, piegato verso il misero.

Papa Francesco, in uno dei suoi interventi alla Giornata Mondiale della Gioventù, ha detto: “E’ Gesù che ci dice ‘Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia’. Beati sono coloro che sanno perdonare, che sanno avere un cuore compassionevole, che sanno dare il meglio agli altri; il meglio, non quello che avanza: il meglio!… La misericordia ha sempre il volto giovane, perché un cuore misericordioso sa andare incontro agli altri, riesce ad abbracciare tutti… Un cuore misericordioso

è capace di tenerezza e di compassione… Dire compassione è offrire opportunità, è dire domani, è garantire impegno, è condividere fiducia, apertura, ospitalità, è essere protagonisti di un sogno”.

All’Angelus in piazza san Pietro ebbe a dire che “la misericordia di Dio” è strettamente legata alla “gioia di Dio”: “Dio è gioioso”, disse il Papa in quell’occasione, e la misericordia “è la vera forza che può salvare l’uomo e il mondo dal cancro che è il peccato,

il male morale, il male spirituale”. Il Pontefice citò le tre parabole riportate nel Vangelo di Luca, incontrate nella liturgia di qualche domenica fa, che ci rivelano la misericordia di Dio: quella della pecora smarrita, quella della moneta perduta e, più significativa di

tutte, quella del “Padre Misericordioso”. Papa Francesco sottolinea la “gioia” del pastore che trova la pecora perduta, della donna che ritrova la sua moneta, del padre che vede tornare a casa un figlio: “Era come morto ed è tornato in vita”. “Qui c’è tutto il Vangelo! C’è tutto il cristianesimo!” perché, spiega il Papa, “ognuno di noi è quella pecora smarrita, quella moneta perduta. Ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità, e ha perso tutto”. Dio non ci abbandona mai, ci aspetta sempre, perché il suo amore è gratuito, “ha il cuore in festa, gioisce per ogni figlio che ritorna”. E’ dalla misericordia e dalla gioia che Dio ci dona continuamente, è da questa esperienza di gratuità che scaturisce la vita cristiana. E’ dalla consapevolezza della gratuità dell’amore di Dio che nasce la scelta di iniziare un cammino in controtendenza: il non rispondere al male ricevuto con altrettanto male (‘occhio per occhio...’), ma scegliere di modificare il proprio comportamento perché, in tal modo la “gioia” di Dio è la mia stessa “gioia”. Al male rispondere con il perdono, far seguire la riconciliazione: la misericordia! “Ogni cristiano, in quanto cristiano, - ha affermato Papa Francesco - è chiamato a testimoniare la misericordia ”. La misericordia riassume tutto l’insegnamento di Gesù, ecco perché “dire misericordia è dire f u t u ro ”! Se nelle relazioni - di coppia, di amicizia, ecclesiali - manca la misericordia (quella che qualcuno ha chiamato ‘anoressia dei sentimenti’), non c’è futuro.

La misericordia è la dimensione etica della bellezza! Questa salva, unisce, edifica. L’indifferenza, il rancore, la vendetta rappresentano la negazione etica della bellezza: distruggono e rendono brutta la vita!

 

* parroco della basilica di San Sabino mons. Felice Bacco - Canosa - 

articolo pubblicato mercoledì 5 ottobre  2016 sul giornale 

 

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