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Tra fede e arte più di ogni altra immagine... Madonna della Fonte, cent’anni fa l’«incoronazione» dell’antica icona.

 E’ bello dare risalto e solennità all’Icona Bizantina della Madonna della Fonte, in occasione del Centenario della sua Incoronazione.

Più di ogni altra immagine e simulacro, questa Icona Odegidria, ha accompagnato la fede e la devozione della Comunità di Canosa, la sua storia e la sua stessa vita. Secondo una antica tradizione, confermata dal Prevosto Andrea Tortona, nella sua Storia Primaziale della Chiesa di Canosa, l’icona viene portata a Canosa da San Sabino, di ritorna da uno dei suoi viaggi a Costantinopoli.... (continua a leggere)

E’ vero che l’immagine che contempliamo oggi è stata, secondo gli studiosi, realizzata nel XII secolo, ma non sappiamo se sotto esistano altri strati di colore. Inoltre, nel medioevo usavano ridipingere le icone, per non perdere la memoria di tavole pittoriche più antiche.
Comunque, penso a quanta gente, grandi e piccoli, di tutte le estrazioni sociali, abbiano invocato, pianto e pregato davanti a questa immagine, che ha accarezzato e confortato generazioni e generazioni di canosini!
Veramente la Madre del Figlio di Dio ci accompagna nel pellegrinaggio della vita verso la Patria Celeste: ha accompagnato la comunità cristiana di Canosa nei periodi più floridi e tristi della sua antichissima storia. Ci rivolgiamo ancora a Lei perché protegga e sostenga questa nostra città, perché continui ad annunciare e testimoniare l’Amore di Dio e a tradurlo in gesti concreti di solidarietà e compassione nei confronti delle persone più fragili e povere del nostro tempo.
*Mons. Felice Bacco - Parroco della cattedrale di San Sabino - Canosa

Madonna della Fonte, cent’anni fa l’«incoronazione» dell’antica icona Canosa oggi ricorda l’evento con messa nell’antico battistero e fiaccolata

lCANOSA.Ricorre quest’anno 2019 il Centenario dell’Incoronazione di Maria SS. della Fonte, Patrona di Canosa, avvenuta il 3 agosto 1919.
L’incoronazione avvenne la Domenica del 3 agosto 1919 nelle mani del Vescovo della Diocesi Mons. Eugenio Tosi, che diverrà poi Arcivescovo di Milano.
La cerimonia fu officiata in Piazza Colonna, allora XX Settembre, dal Vescovo e l'Effigie così incoronata fu portata per le vie della città in una cornice di festa, di preghiera, di solennità per la Chiesa, per
la Città e per il Popolo.
LE FONTI - Dall’Archivio Segreto Vaticano, (direttore dott. Marco Grilli), arriva il «Decretum» di Incoronazione dal “Catalogo delle Immagini mariane coronate” dal Capitolo Vaticano, opera di P. Anselmo da Reno Cortese dei Padri Minori Cappuccini, pubblicato nel 1933. L’istanza di Incoronazione al Capitolo Vaticano di Roma è datata 15 febbraio 1915 è inviata dalla Cattedrale di San Sabino a firma del Segretario del Capitolo Paolo Sac. Serlenga delegato dall’Arciprete Antonio Sergio ed è vistata dal Vescovo della Diocesi, Mons. Giuseppe Staiti. Il Canonico Vincenzo de Muro scrive una “relatio” storica sull’icona della B. V. della Fonte, datata 2 febbraio 1914: “Studi e ricerche intorno all’origine, al culto e ai prodigi”, dell’icona “taumaturga”. LA CORONA -«L’Incoronazione non è solo un rito, ma nasce dai tempi remoti della fede e dell’arte come “Istituzione dell’Incoronazione”, in cui “la corona è emblema della regalità” della Vergine Maria e Madre di Dio, invocata “Regina” per 14 volte nelle Litanie Lauretane del Santo Rosario» sottolinea il maestro Peppino Di Nunno, che ha effettuato la ricostruzione storica dell’incoronazione su delega del parroco della cattedrale mons. Felice Bacco e con la collaborazione di don Mario Porro.
L’istanza di incoronazione dell’icona di Maria SS. della Fonte ha origine “de facto”il 2 febbraio 1914 con una relazione storica del Canonico della Cattedrale Vincenzo de Muro, con il visto ed il timbro del Vescovo della Diocesi, Mons. Giuseppe Staiti.
«La relazione di notevole interesse storiografico ed ecclesiastico, riporta in 42 pagine la memoria della Madonna della Fonte e le connotazioni sulla Città di Canosa e sulla Cattedrale di San Sabino, individuata come “Chiesa di Santa Maria” edificata e dedicata presumibilmente dallo stesso Vescovo Sabino nel VI secolo - prosegue Di Nunno - La relazione, presente anche nella Biblioteca del Vaticano, ci è stata trasmessa da mesi nella versione originaria trascritta dall’arch. Michele Menduni da Firenze, il quale la rintracciò nell’Archivio dell’Arch. Malcangi di Corato, autore del restauri della Cattedrale all’inizio del ‘900».
All’istanza del Capitolo della Cattedrale fece seguito la lettera del sindaco dell’epoca, Sabino Caporale, firmata dall’Assessore Pace il 3 marzo 1915.
Nella lettera si “attesta e certifica” da esperti di Archeologia Sacra il valore dell’icona di “puro stile bizantino”, e l’assunzione di impegno del Comune nella “cura delle feste religiose e civili” della Domenica in Albis, dei giorni 9 Febbraio, 1° e 5 agosto, nella festa del Popolo e di “pellegrinaggi di forestieri”.
Il Sindaco nella lettera esprime apprezzamento al “risveglio portato in Canosa da Padre Antonio Maria Losito”, nel suo “ministero apostolico” e nella raccolta fra la gente della somma di Lire 8.000 “per la costruzione di due corone di oro per incoronare la nostra Celeste Patrona col suo Bambino”.
«Il documento principale di straordinaria valenza è costituito dal Decretvm di incoronazione dell’icona della Beata Vergine Maria Santissima della Fonte emesso in latino dal Capitolo Vaticano di S. Pietro e dato in Roma il XV Aprile dell’Anno del Signore MCMXV nel primo anno del Pontificato di PP. Benedetto XV e inviato al Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Giuseppe Staiti.
Si legge: «Il Capitolo Vaticano, cui spetta di decretare di incoronare le Sacre Immagini della Madre di Dio ha esaminato la memoria e il culto della “antichissima e famosa icona della Beata Vergine Maria sotto il titolo dalla Fonte”, venerata nei prodigi come “inesausta Fonte di Grazie”nella insigne Chiesa Collegiata di San Sabino.
«Collegiata»: titolo attribuito a quelle chiese in cui la Santa Sede ha istituito un Capitolo di Canonici, privilegio che spetta normalmente alle chiese Cattedrali, sedi di una cattedra vescovile, come la Cattedrale di San Sabino di Canosa.
«Il Decretum riporta in manoscritto l’Icona di Maria Vergine “sub titulo a Fonte”, dove l’ablativo “a Fonte” voglia sottolineare che sgorga “dalla Fonte” di Grazia. - continua Di Nunno - Il Decreto di Incoronazione fu emesso dal Capitolo Vaticano riunito nell’Aula Capitolare il giorno 11 aprile 1915, Domenica in Albis, nello stesso giorno in cui la Chiesa e la Città di Canosa celebravano la Festa della Beata Vergine della Fonte con l’offerta delle Primizie della terra».
Il Capitolo del Vaticano a seguito della richiesta del vescovo diede facoltà al vescovo di delegare per l’incoronazione. Dopo pochi giorni Padre Antonio Maria Losito, oggi Venerabile, inviò una lettera da Pagani al Vescovo Staiti, al Capitolo della Cattedrale e al Popolo di Canosa, e diede «l’annuncio gioioso » dell’autorizzazione alla Incoronazione di Maria SS. della Fonte e chiese che il Decreto fosse tradotto in italiano dando lettura a tutto il popolo.
LA GUERRA E IL RINVIO -Era il 15 aprile 1915: con lettera in latino, il Capitolo comunica il Decreto di Incoronazione al Vescovo di Andria Mons. Giuseppe Staiti a firma del Cancelliere Mons. Giuseppe Cascioli, con le motivazioni riconosciute all’Immagine della Madre di Dio.
«Al Decreto di Incoronazione il Capitolo della Cattedrale di Canosa rivolge “sentimenti di gratitudine del Capitolo della insigne e vetusta Chiesa di Canosa” nell’aver accettato “la nostra supplica , onde ornare con aurea Corona la taumaturga Immagine di Maria SS. ma della Fonte col Bambino Gesù, nostra amorosa Madre e Patrona” - ricostruisce Di Nunno - La lettera è firmata dal Capitolo della Chiesa di Canosa da Mons. Vito Malcangio, Prelato Domestico di Sua Santità».
L’incoronazione della Madonna della Fonte però fu sospesa dagli eventi bellici del Conflitto bellico, con l’Italia che entrò in Guerra nel 24 maggio 1915 fino al 1918. «Fu un periodo luttuoso per la Città di Canosa, che versò un tributo di sangue di 500 caduti in una popolazione di circa 5mila abitanti, decimati anche dall’Epidemia mondiale della “Spagno - la”, nella recrudescenza delle fosse comuni.
Non ci fu più posto per la festa della Incoronazione della Madre di Dio - ricostruisce Di Nunno - ma nel 1918 il Capitolo del Vaticano al tempo di Pio X riconfermò l’incoronazione di Maria SS. della Fonte, “rinnovò il Decreto”. In basso in latino che abbiamo tradotta con la competenza del prof. Pasquale Di Nunno si legge: “Essendo deceduto il predetto Giuseppe (Staiti) Vescovo di Andria, e non avendo potuto per questa causa portare a termine l’Incoronazione, il Rev.mo Capitolo Vaticano, accogliendo le suppliche a lui presentate, ha rinnovato il Decreto di Incoronazione nel giorno XV giugno dell’anno 1919, delegando a compiere il sacro rito il Vescovo successore, vale a dire Eugenio Tosi, con pari facoltà di subdelegare. Firmato Mons . Cascioli Cancelliere”».
LA RIEVOCAZIONE -L’incoronazione avvenne il 3 agosto del 1919, cento anni fa. Oggi, lunedì 5 , dopo cento anni, alle 20, presso il sito archeologico del Battistero di San Giovanni, risalente al VI secolo, si rinnova l’evento di storia e di devozione popolare a Maria Santissima della Fonte. Il rito sarà officiato da mons. Felice Bacco. Al termine l‘antica icona della Madonna tronerà in cattedrale con una fiaccolata; alle 22, i fuochi pirotecnici suggelleranno il legame tra i patroni San Sabino, e i copatroni Sant’Alfonso e Madonna della Fonte con la millenaria città ofantina.
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*Mons. Felice Bacco/Paolo Pinnelli - articoli pubblicati lunedì 5 Agosto 2019 sul giornale 

 

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