L’annuale ricorrenza della Giornata diocesana di Avvenire mi offre l’occasione propizia per far giungere alla Chiesa diocesana il mio messaggio, che è anche un invito per tutti ad avere sempre a cuore il nostro quotidiano cattolico.
La comunità ecclesiale sta vivendo in Italia un tempo particolarissimo nel quale i valori cristiani sono sempre più messi da parte e spesso trattati con sufficienza, se non proprio con disprezzo, da una cultura dominante che, con la scusa della malintesa “laicità”, si fa sempre più arrogante e sprezzante. Inoltre, siamo inondati da una comunicazione di massa spesso inquinata da notizie fake, che condizionano le opinioni e i comportamenti di molte persone, anche quelle a noi vicine, e ne manipolano le convinzioni più profonde.
Il quotidiano Avvenire è l’unico, nel panorama della stampa italiana, che racconta la vita, osservata da un punto di vista evangelico, con puntualità, completezza e professionalità. Noi dobbiamo avere molto caro questo nostro giornale, lo dobbiamo sostenere, diffondere, farlo conoscere.
Tra l’altro, è l’unico che riporta sempre con fedeltà gli interventi più importanti del Papa, dei nostri vescovi, i documenti ufficiali con i quali la Chiesa italiana cerca di rispondere alle sfide dei tempi che viviamo, fornendo, di volta in volta, proposte motivate e lungimiranti, mai banali, né scontate....(Continua a leggere)
“Niente sarà come prima” è forse l’espressione più frequentemente usata o pensata durante la prima ondata di emergenza Covid. Inizialmente stavamo vivendo un’esperienza sconvolgente che mai nessuno aveva immaginato potesse accadere, aggravata anche dalla paura che la misteriosa pandemia, nella progressiva e inarrestabile sequenza di contagi in ogni continente, suscitava nell’animo. Qualcuno con molta sincerità ha confessato che non aveva mai pensato fino a quel momento che la morte avrebbe potuto irrompere nella propria vita, devastandola negli affetti e nelle relazioni, e che molte certezze, prima date per scontate, stavano vacillando. Abbiamo vissuto la prima ondata epidemica anche con grande commozione e partecipazione: molti hanno espresso in modi diversi vicinanza e gratitudine a tutti gli operatori sanitari che, generosamente, hanno messo in pericolo anche la loro vita, in molti casi perdendola, pur di salvare i colpiti dal virus pandemico; sono stati intonati inni e canti di solidarietà fraterna, riecheggiati di casa in casa dai balconi e dai terrazzi. (Continua a leggere)
Torna di grande attualità, nei giorni che stiamo vivendo, e sarebbe un’utile e doverosa operazione mentale, riflettere sulla libertà individuale e i suoi confini, come anche sulla responsabilità che, in qualche modo, la circoscrive arricchendola di senso: il rispetto di sè stessi, dell’altro e degli altri. In questo momento, per semplificare, ma anche per focalizzare un comportamento che viene spiegato dal mondo scientifico e sollecitato da provvedimenti di legge, penso all’uso corretto della mascherina: sembra che tante persone, tra le quali molti giovani e giovanissimi, non riescano a comprendere che, pur considerandola inutile per la personale protezione, non possono far subire ad altri la propria ingiustificata convinzione che la rinuncia alla mascherina per sé stessi, a meno che non pensino di vivere solitari su un’isola deserta, non abbia pericolose ripercussioni sulla vita e la salute degli altri....(continua a leggere)
“Fratelli tutti” è il titolo della terza Enciclica di Papa Francesco, “Sulla fraternità e l’amicizia sociale”, ispirata dalla figura di San Francesco. Come Egli stesso rivela nella introduzione, il documento è stato scritto anche alla luce dei diversi incontri avuti con gli esponenti delle altre religioni. Una Enciclica rivolta al mondo, semplice e pienamente comprensibile nella esposizione, bellissima nella concatenazione dei vari passaggi, e, aggiungerei, capace di coinvolgere profondamente ogni lettore, rendendolo nello stesso tempo testimone e protagonista di questo tempo; essa compendia e sviluppa il pensiero di Papa Francesco su tante problematiche di grande attualità: l’amore universale che promuove le persone e le rende capaci di sentirsi “fratelli e sorelle”, l’imprescindibile funzione sociale della proprietà, ...continua a leggere