Discernimento quell'arte difficile ma essenziale.....Dibattito a Canosa sull'ultimo libro di Mons. Felice Bacco

Un folto e attento pubblico ha seguito nella Cattedrale di Canosa  la presentazione del libro di don Felice Bacco: "Prove tecniche di discernimento. Per Vivere e non sopravvivere". Hanno discusso del libro, oltre all'autore, mons. Luigi Mansi, vescovo di Andria e mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola. Ecco cosa ha detto Mons. Bacco, a margine della presentazione del libro.

Mons. Bacco, il suo libro ha un titolo accattivante per un tema complicato.... 

La parola chiave è "discernimento", in quanto caratterizza la vita cristiana. La vita cristiana ci chiede un continuo discernimento e il suo luogo proprio è la coscienza. Già il Concilio Vaticano II, nella Gaudium et Spes, al n. 16, aveva affermato che "la coscienza è il sacrario dove la persona si incontra con il Tu di Dio" e cito a memoria, "in intimità con Lui risuona la legge dell'amore", che è il fondamento della vita cristiana. Nella coscienza, la persona è chiamata ad operare il "discernimento", per scegliere ed operare secondo la volontà di Dio, lasciandosi guidare dalla legge dell'Amore. In ogni scelta, in ogni decisione, dobbiamo salvaguardare il maggior bene possibile, tutto l'amore possibile, in quella particolare situazione o problematica. Agire secondo coscienza è lasciarsi guidare dalla carità come principio e criterio da seguire, perchè così si manifesta la volontà di Dio. "Discernimento", viene dal latino dis-cernere (Krino, vuol dire "separare"), cioè separare, distinguere il bene dal male, la volotà di Dio da altre logiche. La parola "discernimento" è la più usata e preferite da Papa Francesco e, a mio avviso, riassume anche la missione di ogni educatore: formare al discernimento, cioè a distinguere il bene, ciò che è bene e buono per sè e per gli altri, dal male.

Come si articola il volume?

E' una raccolta di articoli su problematiche di etica, che puntualmente ritornano nel dibattito pubblico, argomenti di attualità o su alcuni pronunciamenti della chiesa: sempre mosso dalla ricerca della verità o di mettere in evidenza la ragionevolezza degli insegnamenti della Chiesa. Ecco perché "prove tecniche": è una ricerca!

"per vivere e non sopravvivere", si legge nel sottotitolo. Cosa intende?

Perché la ricerca della verità, è vivere nella verità, significa condurre un'esistenza piena, autentica, veramente libera: "la verità rende liberi" e ci permette di vivere da protagonisti la nostra vita. Altrimenti si sopravvive, si vive "oltre" (sopra) la vita, ci si accontenta.

Nel libro troviamo anche la corrispondenza pubblica su alcuni giornali con giornalisti del calibro di Corrado Augias o del nostro compianto Michele Palumbo, che citiamo volentieri.

Ho sempre cercato di dialogare con tutti, consapevole che i destinatari della missione evangelizzatrice della chiesa non sono solo i cristiani o i credenti, ma anche i cosiddetti lontani, coloro che non condividono l'insegnamento della Chiesa o vivono un rapporto conflittuale con essa. Perché, come troviamo nella G.S., "non vi è nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel cuore dei discepoli di Cristo". Mi sono anche accorto che molte volte i cosiddetti laici, e metto tra questi anche il dott. Augias, parlano della Chiesa e del suo Magistero, senza conoscerlo: soprattutto su questioni che riguardano l'etica della vita e della persona. Per carità, non sono tenuti a conoscerlo, ma non è giusto attribuire alla Chiesa affermazioni o posizioni superate da decenni. Devo dire che Augias ha quasi sempre pubblicato le mie lettere con le sue risposte, anche se spesso, volutamente, a mio avviso, sposta le questioni, proprio perchè non è il suo campo.

E di Palumbo?

Con Michele abbiamo avuto un'amicizia quarantennale e ho sempre letto con interesse i suoi articoli e le sue pubblicazioni; volle anche che presentassimo insieme il suo libro "Le preghiere laiche". Abbiamo avuto un bel dialogo sulla libertà di satira: secondo lui, non deve avere nessun limite, io invece pensavo e penso che non ha libertà di difendere i sentimenti più intimi, legati alla fede e alla dignità delle persone. Comunque ho sempre riconosciuto in Michele Palumbo la sua onestà intellettuale e il suo impegno civico in favore della cultura e della crescita morale della comunità civile e religiosa.

L'ultima parte del libro è dedicata a Canosa e al suo ricco patrimonio culturale.

Devo confessare che da Andriese, conoscevo poco l'importanza di Canosa nella storia e della straordinaria figura di San Sabino; santo che in un articolo ho definito "sfortunato".  Meritava e merita sicuramente una maggiore popolarità: Canosa ha raggiunto il suo massimo splendore nel periodo sabiniano, durato a lungo. La Chiesa Primaziale di Canosa ha una storia e ha avuto un ruolo veramente importante nel periodo paleocristiano. Poche città possono vantare di avere nei primi secoli di cristianesimo ben quattro basiliche di grandi dimensioni, le catacombe cristiane, manufatti e arredi liturgici, testimonianze scritte o lapidali del primo secolo dell'era cristiana. Sabino ha avuto un ruolo importante nella difesa dell'unità della chiesa e del primato del successore di Pietro. Credo che sia arrivato il momento di promuovere insieme le ricchezze del nostro territorio e di favorire una crescita e un benessere anche economico. Questi motivi mi hanno spinto ad accettare l'invito della casa editrice Sant'Antonio, che ha una diffusione internazionale, a pubblicare questa raccolta di articoli. Il libro è un atto di amore verso una città e una comunità che ho cercato di servire per anni.

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Nome File art_GM del 3-5-2019.pdf Dimensione File 262 Kilobytes Tipo File pdf (application/pdf) Caricato il Tuesday, 07 May 2019 Autore Domenico Zagaria